Quando si parla di scarpe da running, si parla sempre più di innovazione, lamine in fibra di carbonio o di nylon, tomaie ingegnerizzate in grado di supportare il piede in cerca della miglior calzata possibile e pesi sempre più ridotti.
Ma la domanda forse più importante è: “cosa c’è sotto?”.
L’aspetto più significativo resta infatti l’intersuola, con i più moderni materiali utilizzati sia per ammortizzare l’impatto al suolo, che per conferire elasticità e reattività in fase di spinta.
Andiamo quindi, di seguito, a fare un po’ di luce sulle varie mescole utilizzate dalle principali aziende running (in ordine alfabetico).
BROOKS
Il motto “Run Happy” (letteralmente corri felice) del brand statunitense è indicativo del piacere di corsa offerto tramite diversi tipi di mescole e materiali.
I più importanti sono:
– il BioMoGo DNA, un mix di schiuma che conferisce un’ammortizzazione dinamica e si adatta al ritmo e al peso di ciascun runner, ideale per prodotti bilanciati come Revel 5 e Launch 8
– il DNA Loft (e DNA Loft V2), una combinazione di schiuma DNA, aria e gomma, in grado di offrire maggior morbidezza senza compromettere reattività e durabilità. E con un peso sicuramente più “light”. Lo troviamo, ad esempio, in Ghost 14, Glycerin 19 e Cascadia 16.
– il DNA AMP, che offre maggior ritorno di energia ed elasticità grazie a una schiuma in poliuretano incorporata in una pellicola termoplastica. Una mescola tipica di Levitate 5 e Ricochet 3.
– il DNA FLASH, il più leggero e performante, realizzato con un’infusione di azoto (nitroinfusione) nell’intersuola a base di EVA. Il risultato è la reattività, ma anche la comodità, di Hyperion Tempo, Hyperion Elite 2 (con lamina in fibra di carbonio) e Catamount.
HOKA ONE ONE
L’intersuola di Hoka è certamente l’aspetto più significativo e appariscente che contraddistingue il marchio franco/californiano.
– Realizzata con una schiuma in EVA superleggera e al tempo stesso super ammortizzante, riesce a garantire un’elevata stabilità grazie alla tecnologia Active Foot Frame: il tallone e il piede sono avvolti in modo sicuro all’interno dell’intersuola, quasi come il sedile di un’auto da corsa. Inoltre, la rullata avviene in modo fluido e veloce, grazie alla geometria del Meta-Rocker, per ottenere la massima efficienza di corsa.
– I modelli più leggeri e veloci, come ad esempio Mach 4, Carbon X 2 e Rocket X (queste ultime due con piastra in fibra di carbonio), ma anche alcuni da trail come la Mafate Speed 3 e la Zinal, sfruttano la tecnologia ProFly, che prevede un’intersuola divisa in due parti. Questo garantisce un atterraggio ammortizzato e uno stacco reattivo.
– Diverso è il discorso per i modelli antipronazione, come Gaviota e Arahi 5, che utilizzano la tecnologia J-Frame in grado di fornire maggiore supporto grazie a una mescola più densa e resistente sulla zona centrale, esattamente dove il piede di norma tende a ruotare verso l’interno.
KARHU
La stabilità e la facilità di corsa tipiche del marchio finlandese sono ottenute tramite un’intersuola AeroFoam, realizzata in schiuma leggera e resistente agli sbalzi di temperatura, con una migliore ammortizzazione rispetto alla classica EVA. I modelli più rappresentativi sono la Ikoni e la Fusion.
L’intersuola a base di AeroFoam Nova è invece presente sul modello Synchron: più durevole e con una maggior capacità di assorbire gli impatti rispetto alla classica AeroFoam.
LA SPORTIVA
Diverso è il caso di La Sportiva, dove l’intersuola cambia a seconda dei vari modelli, ma sostanzialmente rimane sempre a base di EVA. Caratteristica tipica del marchio italiano è l’elevata stabilità di appoggio, anche a discapito di un’elevata sensazione di morbidezza di buona parte dei modelli (a parte Karacal e Jackal), e l’elevato grip su ogni tipo di terreno.
SAUCONY
La rivoluzione che ha portato in casa Saucony all’utilizzo dell’intersuola PWRRUN è stata determinante per ottenere significativi miglioramenti all’insegna di comfort e prestazioni.
– Nello specifico, le intersuole PWRRUN sono caratterizzate da un aggiornamento della classica schiuma EVA, con un maggior ritorno di energia e una maggior durata nel tempo.
Tra i modelli più rappresentativi troviamo senza dubbio la Ride 14 e la Guide 14.
– Leggermente diverso è il caso del PWRRUN+, una mescola a minor densità in grado di elevare la sensazione di morbidezza senza compromettere il peso della scarpa. Ottima anche la durata nel tempo. E’ il caso dei modelli più confortevoli, come Triumph 19 e Hurricane 23.
– Per quanto riguarda invece i modelli più veloci e reattivi, come Endorphin Speed 2 (con lamina in nylon) ed Endorphin Pro 2 (con lamina in carbonio), la mescola utilizzata è il PWRRUN PB, il materiale ammortizzante più evoluto di Saucony. Composto da una schiuma realizzata con una miscela di polimeri di PeBa®, pesa come l’EVA, ma ha un ritorno di energia superiore per favorire le migliori prestazioni. Importante precisare che quest’ultima è una mescola adatta quasi esclusivamente alle intensità di corsa più elevate e con minore tempo di contatto al suolo: evitiamo pertanto di utilizzare questi modelli per i nostri lenti, ne risentirebbe la stabilità (e la durata) della scarpa.
IN CONCLUSIONE
Difficile dire quale tra questi materiali sia il migliore. Sicuramente potremo affezionarci di più a quelli che ci trasmettono le sensazioni più piacevoli e con un maggior ritorno di energia. Ma, come spesso accade, è impossibile fare una classifica oggettiva, anche grazie alla costante innovazione che tutte le aziende sopra citate stanno apportando al mondo del running.
Di sicuro, però, da MioMio Run possiamo aiutarvi a trovare la migliore mescola per i vostri allenamenti di tutti i giorni e per le gare più importanti!
Buone corse a tutti!