Questa sera quando sono uscito di casa per andare ad allenarm ifin da subito non ho avuto buone sensazioni.
Sarà stata la giornata lavorativa particolarmente intensa o il fatto che non avevo ancora superato al 100% le fatiche del week end, ma fin dai primi metri ho capito che non sarebbe stata una delle mie prestazioni migliori.
Per me è così, fin dai primi metri potrei scrivere nero su bianco quali saranno le sensazioni durante tutto l’allenamento e di conseguenza la velocità e la distanza che riuscirò a tenere.
Ed è stato così, fino all’ultimo metro davanti casa mi ha accompagnato quella sensazione di impotenza di fare qualcosa in più delle uscite peggiori ma non mi sono perso d’animo e come si suol dire in questi casi, in qualche modo l’ho portato a casa lo stesso.
Mentre andavo allora ho iniziato a pensare alle mie motivazioni che mi spingono quasi tutti giorni finito lavoro, arrivato a casa, a cambiarmi e uscire ad allenarmi invece che stare rilassato sul divano come molte persone che conosco.
Ad un certo punto la domanda che mi è passata per la testa è stata questa: “quante delle persone che conosci va a correre? e soprattutto quante persone vanno a correre??”
La risposta che mi sono dato è stata un pò deprimente e, ho scoperto una volta arrivato a casa e fatto una ricerca in internet, sorprendentemente ottimista.
Ho trovato un articolo che riporto parzialmente: ”
In Italia, secondo la ricerca, la corsa viene praticata più o meno abitualmente da ben 6 milioni di persone, di cui il 55% sono uomini e il 45% donne. Un fenomeno che non conosce divisioni di età: il 27% dei runner hanno fra i 25 e i 34 anni, il 25% fra i 35 e i 44, il 21% fra i 45 e i 54, e un dignitoso 8% di over 55. E non è tutto: per il 77% degli intervistati la corsa è l’attività sportiva primaria. Più della palestra o del calcetto dei maschietti e del pilates delle signore.
Un fenomeno, quello del running, che secondo gli esperti ha avuto un vero e proprio boom proprio come in conseguenza della crisi economica. “Per iniziare a correre è necessario un buon paio di scarpe, una visita medica e poco altro, spiega Marco Rocca, da 10 anni a capo di Brooks Italia. Nessun altro sport richiede un livello di attrezzatura così elementare ed economico. Non solo, per arrivare a fare 5 km di seguito, l’obiettivo di qualunque runner principiante, non è necessaria nessuna preparazione specifica. Tutti sappiamo correre, tutti abbiamo corso da bambini. Magari lo abbiamo dimenticato, o siamo stati troppo tempo sul divano. Tornare a correre dona quel senso di felicità che avevamo da piccoli. E’ per questo che il motto che scriviamo sulle scatole delle nostre scarpe è Run Happy.”
In questo articolo in realtà si parla di “ben 6 milioni di persone”.
Durante la mia corsa di questa sera mi sarei sentito di dire, solo 6 milioni di persone.
In conclusione per quanto io, ma anche tu che stai leggendo, questa sera abbia fatto un allenamento sotto le mie possibilità, mi sono allenato meglio del 90% della popolazione italiana (che ha scelto il divano).
Con questo non voglio dire che mi sento un supereroe ma mi piacerebbe che, in serate no come questa, il mio Garmin avesse la compassione di dirmi :” Anche questa sera ti sei allenato. Bravo. SEI IL MIO EROE!”.