Anni di studio e di analisi in casa Saucony, con la preziosa collaborazione di atleti di primo livello che, indossando 25 prototipi, hanno corso più di 8.000 km.
Il risultato è la ormai celebre serie Endorphin, composta da 3 modelli diversi in grado di soddisfare le diverse esigenze degli atleti.
Ma in cosa consistono esattamente le differenze tra i vari modelli?
A chi si addicono in particolare queste scarpe, tanto propulsive quanto confortevoli, e, in alcuni casi, addirittura protettive?
Partiamo insieme alla scoperta di queste innovative scarpe da running!
Iniziamo col parlare delle caratteristiche in comune, ovvero la tecnologia: la SpeedRoll Technology favorisce una rullata facile e dalla geometria estremamente arrotondata, che accompagna la falcata quasi letteralmente “spingendoci” in avanti. Una qualità non da poco per garantire il massimo risparmio energetico e poter distribuire al meglio la fatica nell’arco dell’intera corsa.
Alla SpeedRoll Technology, presente in tutte e 3 le versioni, si associa un generale senso di comfort, dovuto alla generosa porzione di intersuola che le caratterizza: il tallone, nella peggiore delle ipotesi, appoggia 35 millimetri sopra la superfice, e questo si traduce in una sempre elevata sensazione di morbidezza ed elasticità, qualità in grado di fare la differenza soprattutto dopo tanti km.
Ma veniamo adesso alle differenze, alle peculiarità dei vari modelli. E iniziamo proprio dal top di gamma!
Endorphin PRO.
La regina. La scarpa più propulsiva della collezione, nonché una delle più performanti dell’intero panorama running. Dotata di una leggerissima intersuola in Pwrrun PB, una schiuma in materiale PEBA più leggera del 40% rispetto al PWRRUN+, e di una piastra in fibra di carbonio a forma di S che la attraversa longitudinalmente, riesce a garantire la massima spinta possibile e un appoggio rotondo e dinamico fortemente improntato all’avampiede, senza però trascurare un tallone ben ammortizzato. Il differenziale è di 8 mm (35 mm dietro – 27 mm davanti). Il peso è di (213/179g), ridottissimo grazie alla tomaia, elastica e sottile ed all’imbottitura, davvero essenziale. La classica scarpa da sfoderare in gara, per ottenere le migliori performance fino alla maratona.
Endorphin SPEED.
Una PRO più strutturata, ideale non solo per le gare ma anche per gli allenamenti di qualità. Così potremmo sintetizzare le differenze del modello “intermedio” della collezione rispetto alla sorella maggiore. La geometria della scarpa ricalca in tutto e per tutto quella del modello PRO, con la piastra che, però, da fibra di carbonio passa al nylon, più flessibile, in nome di un maggior comfort e controllo. La spinta in avanti, sempre accentuata, è tuttavia meno “esasperata” rispetto alla versione PRO e questo consente di essere quindi utilizzata da un più ampio numero di atleti e anche in allenamento. Il peso è di 221/192g.
Endorphin SHIFT.
Piastra? No grazie! Ecco che il terzo modello della serie rivela immediatamente le sue differenze rispetto alle sorelle maggiori. Tuttavia, ci troviamo di fronte ad una delle scarpe da running più innovative e confortevoli. La SpeedRoll Technology, pur senza alcuna lamina, mantiene sempre una calzata piacevole e dinamica, l’ammortizzazione sale e con lei lo spessore dell’intersuola: il tallone “vola” a 38 mm da terra, mentre si riduce il differenziale a 4 mm. La presenza di una coppetta in TPU sul tallone conferisce maggior struttura e protezione, mentre l’intersuola in PWRRUN “normale”, al posto di quello PB, offre un’ammortizzazione più stabile e confortevole, oltre che duratura. Un’ottima scarpa da allenamento, in grado di trasmettere una costante sensazione di piacere e facilità di corsa. Il peso è di 286/269 g.
Tre modelli, altrettante esigenze diverse.
Personalmente, quello che ci ha colpiti della serie Endorphin di Saucony è la straordinaria sensazione di facilità di corsa. Anche con la Pro, a discapito delle super prestazioni quasi “obbligate” data una scarpa del genere, non manca mai un’essenziale componente di piacere di corsa, che riesce senza dubbio a fare la differenza in un vasto panorama di modelli con fibra di carbonio come quello degli ultimi tempi. Un’identità, quindi, ben definita, in grado di farsi apprezzare da un numero di atleti sempre più elevato.
E tu di quale Endorphin sei?
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